Alvito
Il borgo dal glorioso passato era la sede di Ducato nel XVI secolo e in seguito appartenuto al Regno di Napoli. Nel Settecento si producevano i dolci e i Torroni realizzati a mano di antiche ricette di scuola borbonica. Agli inizi del 900 un emigrato si recò nella famosa pasticceria La TOUR di Roma, fornitrice di Casa Savoia ed apprese l’arte dolciaria dando una nuova veste al torrone, rivestendo la pasta reale con il cioccolato.
Ancora oggi non c’è una famiglia del paese che non abbia sulla tavola delle feste di Natale il Torroncino di pasta reale. I pacchetti incartati a mano con il sigillo di ceralacca vengono inviati in tutto il mondo per i discendenti degli emigrati.
Puoi degustare i caratteristice dolci a seconda dei periodi dell’anno: torroncini, susamelli, rococò, mostaccioli, nei mesi da ottobre a febbraio, le “pastarelle” dai nomi settecenteschi: bocche di dama e cavaliere, delizie e deliziose, sospiri, biscotti ossa di morto. Nel periodo di Pasqua: caciate, pigne, colombe e in estate, il gelato.
Nelle pasticcerie ti aspetta la visita dei laboratori per inebriarsi dei profumi e partecipare attivamente alla realizzazione delle ricette.
Atina
Un’importante testimonianza dell’ emigrazione da Atina verso la Francia è rappresentata dal Museo dell’ Académie Vitti, la prima scuola di pittura femminile fondata a Parigi nel 1889 dalle tre sorelle Caira emigrate da Atina. Una storia di riscatto sociale di tre donne che hanno combattuto il maschilismo dell’epoca riuscendo ad ottenere un posto di rilievo nella storia dell’arte entrando in contatto con grandi artisti come Gauguin e Picasso.
La storia viene raccontata anche in un libro “Madame Vitti”. All’interno della Casa Museo puoi vedere foto, oggetti e bozzetti di disegni di “modelli umani nudi”.
Puoi partecipare a lezioni e corsi per imparare la tecnica del disegno.
Picinisco
Nel paese di Picinisco ha sede l’azienda agricola di un avvocato imprenditore scozzese che è tornato a vivere nel luogo di origine degli antenati ed ha acquistato l’intero borgo dove erano nati i nonni emigrati in Scozia negli anni 20, per ridargli nuova vita. Vivrai una immersione totale nella vita del borgo, potrai visitare la cantina, passeggiare tra i filari di Maturano e l’oliveto e degustare i piatti della tradizione locale, il miele, le marmellate e l’olio extravergine di oliva.
San Donato Valle di Comino
Le storie dei tanti Sandonatesi nel mondo sono storie e ritratti di una generazione di italiani. A Boston hanno fatto fortuna diventando imprenditori, ristoratori, raffinati artigiani, i loro discendenti sono ora docenti universitari, dottori e ministri dello stato del Massachusetts.
L’albero di Natale di Rockefeller Center a New York è una storia sandonatese. Lo portò Cesidio Perruzza che a vent’anni, nel 1901, si era imbarcato verso gli Stati Uniti in cerca di lavoro. Un giorno si presentò al cantiere con un abete alto sei metri. Era il suo modo per dire: siate felici, ragazzi, abbiamo un lavoro in tempi di Depressione.
Perruzza faceva parte di quella squadra di operai italiani che negli anni avrebbe tirato su letteralmente Manhattan, non solo il Rockefeller Center ma il tribunale a Foley Square, la metropolitana sulla Sixth Avenue, il primo Madison Square Garden e il palazzo delle Nazioni Unite.
La moglie di Perruzza e quelle degli altri lavoratori italiani realizzarono a mano le ghirlande e raccolsero file di mirtilli rossi con cui adornare l’albero. La storia di Cesidio e di altri sandonatesi nel mondo puoi viverla nel Museo del ‘900 e della Shoah. Il museo ti farà rivivere l’esperienza della seconda guerra mondiale, della Shoah, del fascismo e dell’emigrazione attraverso percorsi interattivi. L’emigrazione viene raccontata con storie, foto e documenti originali.