Agrigento
Visitare la Valle dei Templi vuol dire non scordarsela mai più: si entra dal lato del Tempio di Giunone e ci si immette nella Via Sacra, a destra i campi, gli uliveti e, se siete fortunati, gli straordinari mandorli fioriti; a sinistra le mura dell’antica Akragas, e i monumenti che appaiono uno dopo l’altro, fino all’imponente e indimenticabile Tempio della Concordia, guardato a vista dall’Icaro caduto di Mitoraj. Ma quest’anno non si può dimenticare una visita dell’imponente telamone, appena ricostruito, un “guardiano” della Valle di quasi 8 metri che riesce a far comprendere le dimensioni del famoso Tempio di Zeus, andato perduto, e che era quasi il doppio del Partenone. Una guida specializzata narrerà storia e leggenda e mostrerà le tecniche costruttive dei templi dorici di colei che Pindaro indicò come “la più bella tra le città dei mortali”. Il percorso si chiuderà al Giardino della Kolymbethra, un vero Eden mediterraneo di ulivi secolari e agrumi profumati di zagara, ricavato da un antico acquedotto. Qui è previsto un picnic con prodotti locali a km0:
formaggi tipici con marmellate fatta in casa, salsiccia essiccata, caponata, olive verdi condite, pomodori secchi, pizza, sfincione e tanto altro, per chiudere con dolci a base di ricotta o biscotti di pasta di mandorle.
Dopo pranzo trasferimento per Favara, per un’altra sorpresa: da una cittadina abbastanza grigia, essa in
ombra dalla grandezza della Valle dei Templi, è nato un hub creativo en plein air creato da due mecenati
appassionati d’arte. È la Farm Cultural Park, punto di riferimento per artisti contemporanei, cuore di residenze di creazioni, installazioni, progetti, esposizioni, studi e ricerche che, da pochi mesi, sta contagiando
anche la vicina Mazzarino.
Cena tipica.
Pernottamento.