The experience
Non c’è nessun errore nel titolo! In Piemonte possiamo vantare una terra unica, la Baraggia, situata tra le province di Biella, Vercelli e Novara, apparentemente sconfinata e incorniciata dall’arco alpino. La Baraggia rappresenta uno degli ultimi e più significativi esempi di prateria dell’area padana, caratterizzata da brughiere brulle e un particolare scenario a tratti somigliante alla Savana Africana, con sfumature di colore dal dorato al rosa in base alle stagioni.
La storia della Baraggia è lunga e complessa: negli Anni Venti era una delle aree più depresse d’Italia, ma grazie a un intenso lavoro del Consorzio di Bonifica della Baraggia Biellese e Vercellese si è dato il via alla fase di recupero negli Anni Cinquanta. La gente locale ha dovuto pazientemente aspettare il secondo dopoguerra per avere strade facilmente percorribili, l’elettricità e l’acqua potabile nelle case. Ma gli abitanti, tra cui i tuoi avi, non sono stati con le mani in tasca, hanno partecipato attivamente alla trasformazione della propria terra con tanto duro lavoro e persistenza.
La Baraggia è inoltre un territorio fortemente legato alla coltivazione del riso, che qui si produce sin dal XVII secolo. Le particolari caratteristiche ambientali e il lavoro secolare di selezione e sperimentazione colturale da parte dei risicoltori della zona hanno consentito il miglioramento della qualità del riso prodotto fino ad ottenere nel 2007 il riconoscimento di primo e unico riso DOP italiano, Riso DOP di Baraggia Biellese e Vercellese.
Comincerai l’esplorazione della Baraggia visitando Rovasenda, borgo agricolo che ospita due castelli a poche centinaia di metri l’uno dall’altro. Il primo, di origine medievale, risale al 1170 e la sua imponente torre, costruita nel 1459, raggiunge un’altezza di 48 metri. Il secondo, molto simile a quello preesistente, viene edificato agli inizi del Novecento per volontà del Conte Luigi di Rovasenda che, non avendo potuto ereditare il castello originale, decide di costruirne uno nuovo affidandosi all’architetto Carlo Nigra, lo stesso del borgo medievale del Valentino a Torino.
Si prosegue per Buronzo, capitale della Baraggia e importante centro agricolo e artigianale. Buronzo è un piccolo e affascinante borgo che custodisce un complesso fortificato unico nel suo genere: il consortile.
Formato da ciò che resta di ben sette castelli, l’antico borgo deve il suo particolare sviluppo alla famiglia dei signori di Buronzo che nel XIV secolo si divide in sette distinti rami dando vita al Consortile nobiliare. Ciascun ramo nobiliare, occupando e controllando una porzione distinta del castello, favorì lo sviluppo di sette agglomerati architettonici che, progressivamente, crescono con stili differenti intorno al nucleo originario.
Da Buronzo potrai immergerti completamente nella savana con lo sfondo dei suoi castelli con un’escursione guidata in e-bike per un photoshooting unico e irripetibile.